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LA RIFORMA DI CUI NESSUNO VUOLE PARLARE

News e Comunicati

Legge n.175/2022: in soli tre articoli che spiccano per la loro genericità, si consegna l’istruzione tecnica del nostro Paese “alle esigenze in termini di competenze del settore produttivo nazionale…”. Non era certamente questa la scuola delineata dalla nostra Costituzione !

Roberto Rinciari¹ in Professione Docente

Gli articoli 26, 27 e 28 di uno dei tanti decreti-legge omnibus e precisamente il n.144/2022, convertito nella legge n.175/2022, meglio
conosciuto come decreto aiuti ter, costituiscono sostanzialmente una delega in bianco lasciata dal precedente Governo Draghi al
nuovo Governo Meloni.
In soli tre articoli che spiccano per la loro genericità, si consegna l’istruzione tecnica del nostro Paese “alle esigenze in termini di
competenze del settore produttivo nazionale….”. Non era certamente questa la scuola delineata dalla nostra Costituzione !
Non solo, ma si affida a uno o più regolamenti amministrativi, senza alcun dibattito parlamentare e senza alcun confronto
sindacale, la ridefinizione dei curricoli vigenti nel rispetto del potenziamento dell’autonomia scolastica e della maggiore flessibilità
scolastica, senza ovviamente maggiori oneri di spesa.
Abbiamo il diritto di sapere come docenti, e così pure le organizzazioni sindacali, chi e come intende attuare lo sconvolgimento di un
settore fondamentale della nostra istruzione pubblica? O si deve solamente aspettare il 1° settembre del 2024, come già propagandato dal Ministro Valditara, per assistere a questa svolta epocale?
Ricordo che in occasione di almeno due precedenti famigerate riforme (Gelmini e Renzi), si riuscì a tenere alta l’attenzione su quello
che sarebbe stato introdotto, e che non meritava la nostra cieca fiducia, e almeno in parte si riuscì a contrastarlo.
Oggi, al contrario, sembra calata l’assuefazione a tutto ma come diceva S.Agostino la speranza ha sempre due bellissimi figli:
lo sdegno per come sono le cose e il coraggio per cambiarle

 

1 Roberto Rinciari è avvocato e docente di ruolo di discipline giuridiche ed economiche presso gli Istituti tecnici statali di Palermo dal 1995.Componente storico della direzione provinciale della Gilda degli Insegnanti di Palermo, nella quale ha ricoperto gli incarichi di vicecoordinatore e di responsabile dell’ufficio legale, ha contribuito da sempre con le sue analisi giuridiche e politiche alla denuncia sindacale contro le criticità delle riforme che si sono abbattute negli ultimi decenni sulla scuola italiana (Moratti, Gelmini, Renzi e Bianchi)