A RISCHIO IL FUTURO DEI LICEI ECONOMICO SOCIALI
Presentata una proposta per la creazione del nuovo liceo Made in Italy che sostituirà il LES, un’esperienza di buone prassi nel mondo della scuola
La notizia della progressiva sostituzione del Liceo delle scienze umane ad indirizzo economico-sociale (denominato LES) con il nuovo indirizzo del Made in Italy, che il Governo intende attivare già dal prossimo anno scolastico, ha lasciato a bocca aperta docenti e alunni. Questo indirizzo di studi possiamo ritenere abbia acquisito una identità ed una fisionomia forte nel panorama della scuola italiana. Sopprimere il LES, facendolo confluire nel nuovo Liceo del Made in Italy, significa togliere alle famiglie e agli studenti la possibilità di una scelta in costante crescita, frutto di un decennio di attività di ricerca, progettazione e sperimentazione.
Si tratta, infatti, di due percorsi non sovrapponibili per profilo formativo e obiettivi perseguiti. Il made in Italy si ispira al paradigma sovranista e nazionalista; il profilo dei LES mira a sensibilizzare sul consumo critico in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale transnazionale e globale e assume una fisionomia forte in seno all’impresa sociale, con un approccio multidisciplinare caratterizzato da forti interconnessioni tra il Diritto e l’Economia, le Scienze umane con taglio sociologico e di psicologia sociale, due lingue straniere, la statistica. In questi anni in tutti i LES italiani sono stati compiuti sforzi enormi per affrancare questa opzione dalla sorella maggiore del liceo delle scienze umane, con significativi investimenti nelle attività di orientamento ed un buon incremento degli iscritti. Il consolidamento di questo indirizzo è stato promosso attraverso la costituzione delle reti LES regionali con l’avvio sia di iniziative formative di grande interesse rivolte ai docenti ed agli alunni, sia con esperienze di collaborazione con il mondo della finanza etica e gli organismi no profit per promuovere una cultura di impresa sana e solidale, grazie anche alla collaborazione avviata con il terzo settore presente nei territori.
Relativamente poi all’utilità di istituire un percorso liceale focalizzato sulla conoscenza del made in Italy, per promuovere l’eccellenza e il tipico del nostro paese, necessiterebbero piuttosto percorsi più strutturati, ad esempio, in seno agli istituti professionali, agrari, agli indirizzi di moda e design.
Per tutelare il LES i docenti dell’indirizzo di tutta la Sicilia, facendo rete con i colleghi del resto d’Italia, hanno scritto un documento e lanciato una petizione da fare sottoscrivere a tutta la comunità scolastica, ai genitori e anche gli studenti. Il documento verrà presentato al Ministero e agli organi competenti, per salvare un indirizzo che negli anni ha visto aumentare il gradimento e il numero di iscritti. È un liceo – scrivono i promotori della petizione – che dal 2010 ha riempito un vuoto nella scuola italiana introducendo una nuova possibilità di scelta per studenti e famiglie, un indirizzo licealecentrato sulle discipline giuridiche, economiche e sociali, capace di rispondere all'interesse per il mondo di oggi, per la comprensione dei complessi fenomeni economici, sociali, culturali e ambientali nella loro dimensione globale.”
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Pina Catalanotto, stimato membro della Direzione Provinciale della Gilda degli insegnanti di Palermo, vive nel capoluogo siciliano dove ha insegnato Italiano e Storia nei Licei. Ha collaborato con l’Indire e il Ministero dell’Istruzione in numerosi progetti di metodologie didattiche e formazione docenti. Da sempre femminista, si è occupata, fra l’altro, di storia delle donne, politiche di genere e pari opportunità. Attualmente collabora con l’Associazione Ed-Work su temi di innovazione didattica ed interventi educativi, con il Caffè Filosofico “B. Bonetti